Unità e rinascita per la Siria

Nonostante la sconfitta militare dell’Isis, non si ferma l’emorragia dei cristiani in Medio Oriente. Bisogna aiutarli a restare in patria, dice il capo della Chiesa siro-ortodossa di Antiochia

Di Federica Tourn (Jesus, Dicembre 2018)

Sua Santità Mor Ignatius Aphrem II, patriarca di Antiochia e massima autorità della Chiesa siro-ortodossa, non ama i giri di parole. Siriano di Qamishli, al confine con la Turchia, ha vissuto gli anni peggiori della guerra nel suo Paese e oggi la sua prima preoccupazione è la continua emorragia di cristiani dal Medio Oriente, in un panorama di massacri e sofferenza in cui, dice, «la comunità internazionale ci ha abbandonati». «La stampa non dice la verità», precisa, e alcune Chiese sorelle in Occi- dente «approfittano della situazione di fragilità del popolo per aiutarlo con una mano e con l’altra fare proselitismo, ten- tando di allontanarlo dalle antiche tradizioni orientali». Mor Aphrem non nasconde il suo sostegno al governo di Dama- sco e, dal canto suo, il presidente Assad ha mostrato più volte la sua vicinanza ai leader della comunità siro-ortodossa.

Leggi qui l’articolo intero: INTERVISTA_VESCOVO_IGNATIUS

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