Di Federica Tourn
Domani, 7 ottobre 2022
Sesta puntata dell’ampia inchiesta che Federica Tourn sta conducendo per il quotidiano Domani sugli abusi all’interno della chiesa cattolica in Italia.
Un ragazzino di tredici anni scappa dalla finestra del Seminario vescovile di Savona, dove era entrato tre anni prima pieno di entusiasmo all’idea di diventare sacerdote. Siamo nel 1968, il grande istituto dove studiano i candidati al presbiterato accoglie ragazzi che vanno dalla prima media alla specializzazione in filosofia e teologia; il rettore è don Andrea Giusto, un prete gioviale e apprezzato dagli studenti. Eppure, qualcosa non va. Tornato a casa, Alessandro Nicolick – questo il nome del bambino – è taciturno e nervoso ma non vuole dare spiegazioni. Una volta adolescente comincia a far uso di eroina, diventa tossicodipendente e finisce in carcere, dove si ammala di Aids. «In ospedale, poco prima di morire, mi ha raccontato di essere stato abusato quando era in Seminario da un prefetto di camera, un seminarista più anziano che assisteva i piccoli, Pietro Pinetto», denuncia il fratello Roberto.
Don Pinetto, morto l’anno scorso di Covid, nel 1972 era stato nominato vice rettore del Seminario vescovile e nel 1981 ne era diventato anche direttore spirituale. Nel 2013, quando era parroco della chiesa di San Michele a Celle Ligure (Savona), viene però denunciato da un ex altro seminarista, che dichiara di essere stato abusato da lui negli anni ’70, ma il procedimento è archiviato perché il fatto è ormai prescritto. Il sacerdote, però, querela per diffamazione e calunnia la presunta vittima, due giornalisti locali e Francesco Zanardi, presidente della Rete l’Abuso.
A quel punto, il colpo di scena: viene riaperta l’indagine e spuntano altre testimonianze, «comprese le segnalazioni fatte all’allora vescovo di Savona Franco Sibilla, che non intervenne, e che aprono il vaso di Pandora degli abusi sui minori nella chiesa savonese, più preoccupata di proteggere i responsabili che di evitare nuove vittime», commenta oggi Zanardi. La gip Fiorenza Giorgi, infatti, nelle motivazioni del decreto di archiviazione del procedimento per calunnia a don Pinetto pubblicate dal Secolo XIX, evidenzia che le indagini hanno fatto emergere elementi di prova che «confermano gli abusi» nel Seminario e rileva che «la curia si è preoccupata di salvare le apparenze invece di pensare a quei ragazzi che, tra l’altro, rappresentavano il futuro della chiesa stessa». Continua a leggere “È nei seminari che la chiesa deve fare i conti con il suo lato oscuro”